Ciao, sono Eduardo. Né teologo di professione né predicatore della domenica. Ho passato anni a gestire progetti e rincorrere scadenze, fino a quando mi sono fermato e ho chiesto: "È adesso?"
Vengo dal mondo dell'imprenditoria. Numeri, obiettivi, presentazioni. Ma un giorno ho deciso di prendermi una pausa per esplorare quella parte di me che bussava sempre più forte. Ho lasciatole riunioni strategiche per sedermi tra i banchi dell'Istituto di Scienze Religiose e non potevo immaginare che poco più in la mi attendeva un burrone.
Non aspettarti qui il classico blog spirituale con citazioni motivazionali su sfondi di tramonti. Questo è uno spazio dove parlo della fede come la vivo io: con dubbi autentici, domande scomode e quei momenti in cui tutto sembra avere un senso.
Nei miei articoli parlo di fragilità non come debolezza da nascondere, ma come punto esatto in cui possiamo trovare significato. Esploro il paradosso di un Dio che a volte si nasconde proprio mentre si rivela. E condivido storie di persone reali che ho incontrato, le cui vite mostrano quanto sia complicato e meraviglioso questo cammino.
La teologia per me non è una materia accademica polverosa, ma un modo per comprendere meglio me stesso e ciò che mi circonda. La traduco in un linguaggio che parla al quotidiano, a chi sta cercando risposte senza pretendere di averle tutte.
Se stai cercando certezze assolute, probabilmente questo non è il posto giusto. Ma se sei curioso di esplorare le complessità della fede con qualcuno che non fa finta di avere tutto risolto, benvenuto nel viaggio.
Ti abbraccio,
Eduardo
P.S. Se ti stai chiedendo perché uno come me ora parla di teologia, la risposta è semplice: perché nella vita le svolte più significative arrivano spesso quando meno te le aspetti. E a volte, fermarsi è l'unico modo per andare davvero avanti.
